Teorie e concetti del Nursing
Con il termine di Nursing si intende l’insieme dei concetti teorici e pratici che sono alla base dell’assistenza infermieristica di tipo olistico.
Sviluppo della conoscenza
La conoscenza è il modo che ha l’uomo di interagire con gli stimoli esterni. Lo sviluppo della conoscenza è composto da un insieme di livelli che comprendono:
- reazioni riflesse, o azioni meccaniche: è il livello più semplice che non produce conoscenza. E’ il comportamento degli elementi più semplici. Un esempio è il comportamento di un neonato basato su reazioni riflesse;
- tentativi ed errori: è il primo livello di conoscenza. E’ a causa di tentativi ed errori che spesso si arriva a conoscere qualcosa. Un esempio è il bambino che inizia a esplorare l’ambiente che lo circonda;
- intuizione e retroduzione: è la fase più evoluta ed articolata. E’ la comprensione di alcuni fenomeni attraverso l’analogia con eventi simili già vissuti;
- discussione critica: è un metodo scientifico che si trova al livello più complesso.
Inferenza, induzione, deduzione
Nel tentativo di comprendere le conoscenze possiamo incontrare delle inferenze, dove l’inferenza è il complesso di nessi logici collegati l’uno con l’altro a costituire argomentazione. Esempi di inferenze sono la similarità (felice : lieto), il contrasto (asciutto : bagnato), il sub – sovraordine (trota : pesce, pesce : trota), l’uguaglianza (metà : 50%), la negazione (si : no), la coordinazione (uomo : cane), l’affermazione (cane : latrato).
Altri 2 esempi importanti di inferenze sono:
- induzione: “ho visto un cane mangiare crocchette da Luca. Tutti i cani mangiano le crocchette”. L’induzione procede dal particolare o individuale (il cane mangia le crocchette da Luca) al generale o universale (tutti i cani mangiano le crocchette). L’induzione raggiunge conosce nuove, ma non possiede strumenti per garantire validità ai suoi propri procedimenti;
- deduzione: “i cani sono mammiferi. Bob è un cane nero. Bob è un mammifero nero”. La deduzione procede dal generale o universale (i cani sono mammiferi) al particolare o individuale (Bob è un mammifero). La deduzione garantisce validità ai suoi procedimenti, ma non fornisce conoscenze nuove in quanto già implicite nelle premesse.
L’argomentazione logica può avere componenti FALSE e VERE che si combinano per dare conoscenza (VERO,FALSE -> è notte e quindi non c’è il sole).
l’uomo agisce sul mondo naturale per produrre i mezzi per la propria sussistenza; così facendo genera conoscenza su tale mondo. Questa conoscenza è formulata in risposta agli interessi di vari gruppi ed è usata per manipolare fenomeni naturali e per sostenere o per trasformare i rapporti sociali esistenti
K. Marx
Concetti e variabili
Per concetto si intende la descrizione di immagini o percezioni astratte intangibili (amore, …) o fisiche e tangibili, semplici o complessi. I concetti possono assumere più valori o categorie (si parla allora di variabili). I concetti si dividono in connotativi (descrivono l’aspetto esteriore e visibile degli elementi) e denotativi (descrivono la funzione degli elementi).
I concetti possono essere classificati in:
- enumerativi, esempio l’età,
- associativi, esempio la malattia,
- relazionali, esempio anziano-madre,
- statistici, esempio pressione arteriosa,
- sommativi, esempio il nursing.
Quando si mettono insieme o in relazione dei concetti o delle variabili si usano delle preposizioni. La preposizione può essere univariata se fa riferimento a una sola variabile, bivariata se mette in relazione due variabili, multivariata se mette in relazione più di due variabili. Le preposizioni si dividono in:
- ipotesi, è una spiegazione provvisoria che dovrà essere verificata, ma cui i dati per la verifica o per la falsificazione sono almeno parzialmente disponibili. La verifica o la falsificazione seguono un procedimento logico di analisi delle ipotesi originali o derivate. Sono escluse quindi, almeno in ambito scientifico, le ipotesi non verificabili o falsificabili, le affermazioni normative e i giudizi di valore;
- generalizzazione scientifica, è una preposizione che afferma una relazione fra eventi attraverso un’osservazione. E’ un’affermazione dell’esistenza di un rapporto fra variabili che viene costruita dopo aver osservato. L’esistenza del rapporto stesso è successivamente generalizzato, fino ad estendere la validità del rapporto a tutti o alla maggioranza dei casi.
Le variabili inoltre possono essere rapportate o correlate. Le correlazioni sono:
- simmetria/asimmetria, se le variabili si influenzano a vicenda;
- dipendenza/indipendenza, se le variabili dipendono o meno l’una dall’altra;
- casualità, se non esiste rapporto di causa effetto;
- necessarietà/sufficienza, se le condizioni di necessario ma non sufficiente, non necessario ma sufficiente, necessario e sufficiente;
- correlazione diretta, inversa, lineare, curvilinea;
- forza di Pearson, indica la probabilità che ci sia legame fra le variabili.
Livelli di costruzione di una teoria
Una teoria è la formulazione sistematica di principi generali relativi a una scienza, arte, deduzione che da tali principi si possono ricavare per via puramente logica. La teoria è una rete di concetti.
Una teoria si costruisce in base a una serie di livelli:
- isolare ed identificare i concetti
- porre relazioni fra variabili e concetti
- inferire altre relazioni
- prescrivere, concettualizzare uno scopo, identificare le azioni necessarie, dirigere le azioni verso lo scopo.
La teoria è un modello per spiegare una realtà che non si può capire.
Dal problem solving al nursing process
Il problem solving è un processo logico costituito da fasi in cui viene utilizzata maggiormente la creatività e l’intuito per aprire vie alternative e fasi più relazionali in cui le alternative vengono valutate in modo rigoroso e vengono assegnate le priorità. Il problem solving è un metodo per la risoluzione di problemi, dove un problema è il divario fra la situazione in esame e la situazione desiderabile o attesa, la difficoltà o l’incertezza sul da farsi per colmare il dovario.
Le fasi del problem solving sono:
- definire il problema ed identificare le cause;
- generalizzare soluzioni alternative;
- selezionare e pianificare le soluzioni;
- attivare la soluzione ideale;
- valutare l’efficacia;
- riprogettare il futuro.
E generalmente le fasi si riassumono in:
- analisi delle situazione, è importante in quanto spesso ci si trova a dover risolvere più problemi contemporaneamente e quindi è necessario distinguerli e organizzarli secondo priorità. La prima cosa da fare è raccogliere i dati, confrontandoli con gli standard corrispondenti. I problemi identificati si stendono su di una mappa, in modo da aver sotto controllo l’insieme dei problemi. I problemi identificati si mettono a fuoco, esplorandoli in dettaglio utilizzando una più approfondita e mirata raccolta dati. Focalizzati tutti i problemi si stabiliscono le priorità di intervento. A questo punto si sceglierà il metodo di procedere più utile.
- processo diagnostico, consiste nel formulare la diagnosi del problema. Per prima cosa si cercherà di ipotizzare lo scostamento che ha portato a causare il problema. Ipotizzati questi scostamenti si formuleranno le cause possibili, si cercheranno cioè le modalità con cui è avvenuto lo scostamento. Le cause possono essere molteplici e importante sarà filtrare e selezionare le cause più logiche, in base ad un’analisi sistematica e accurata. Alla fine di questa analisi avremo un ristretto numero di cause, quelle più probabili che hanno provocato il problema;
- processo decisionale, è la parte che cerca di trovare il sistema per risolvere il problema. Si fisseranno gli obbiettivi, i punti di arrivo da raggiungere con l’intervento prescelto. A questo punto si studieranno le possibili soluzioni. Una soluzione è un possibile metodo per conseguire l’obbiettivo. Si formuleranno più soluzioni in modo da analizzare quella più efficacie. Si confronteranno tutte le soluzioni possibili con gli obbiettivi formulati, si valuteranno per ogni soluzione tutti i fattori di rischio e le conseguenze. Alla fine di queste valutazioni si sceglierà una, e una sola, soluzione;
- processo di pianificazione, è la parte che agisce fisicamente sul problema. Si imposta il piano di azione, tutte quelle attività che vengono svolte per raggiungere gli obbiettivi. Attuando il piano di azione si controlleranno continuamente i punti critici del piano stesso. Se cercherà, attraverso una attenta analisi, di evitare danni, con la prevenzione e modificando in tempo reale il piano di azione, evitando quindi di causare ulteriori problemi.
Anche in campo infermieristico si utilizza il problem solving, attraverso il processo di Nursing, un approccio scientifico e sistematico alla risoluzione di problemi infermieristici di un paziente. Il processo di nursing comprende:
- raccolta dati e analisi, raccolta dati con osservazione, intervista ed esame obbiettivo;
- diagnosi infermieristica, identificazione dei problemi, analisi delle cause, dei segni e dei sintomi;
- pianificazione, analisi delle priorità, obbiettivi e scelta delle strategie di assistenza;
- implementazione, applicazione dei piani;
- valutazione, verifica degli interventi in base agli obbiettivi e rivisitazione dei piani di assistenza.
Teorie dei bisogni umani
Quando si parla di teorie dei bisogni umani si prendono in considerazione 2 tipi di approccio:
- naturalistico, origine della natura umana;
- socializzante, origine della cultura.
Esistono molti punti di vista sull’approccio ai bisogni umani.
Georg Wilhelm Friedrich Hegel (Germania 1770-1831) parla di un sistema di bisogni dove l’uomo è al centro di essi.
- Individuo e sua individualità come insieme dei bisogni e mescolanza di necessità naturali e di arbitrio in cerca di soddisfazioni;
- l’individuo ha la necessità di rivolgersi agli altri per soddisfare i propri bisogni. Da queste necessità si crea la società civile (famiglia e classi sociali);
- La classe sociale fa riferimento al lavoro e ai bisogni;
- Il lavoro è necessario per soddisfare i propri bisogni. Produce la distinzione fra le classi sociali.
Karl Marx (Germania 1818 – Regno Unito 1883) sottolinea come l’essere umano possieda una serie di bisogni umani fra cui:
- bisogni naturali, rivolti al sostentamento e alla sopravvivenza dell’uomo;
- bisogni necessari, che fanno sentire gli individui in una situazione normale di vita;
- bisogni sociali, necessari alla vita sociale;
- bisogni radicali, consapevolezza del dover superare il capitalismo quando l’uomo si trova in uno stato di miseria e impoverimento.
Altri punti di vista sui bisogni umani li forniscono le scienze filosofiche quali:
- comportamentismo, bisogni come stimolo, un dato della natura che produce tensione e motiva l’azione rivolta alla soddisfazione;
- psicanalisi, un’energia di origina istintiva e inconscia;
- cognitivismo, i bisogni sono guidati dall’influenza che i processi cognitivi esercitano sulla motivazione. Il soggetto è ritenuto attivo e governato da decisioni che nascono dalla conoscenza e da un progetto.
All’interno della teoria comportamentista, Abraham Maslow (Stati Uniti 1908-1970) definisce la sua scala dei bisogni partendo dal concetto di “autorealizzazione”. La natura dell’uomo lo provvede di un insieme di fini, obbiettivi e la sua natura è provvista di una saggezza innata, un sistema di valori intrinseci, di un gerarchia di valori. L’autorealizzazione guida il soggetto alla ricerca di quello che è ottimale per lui. La gerarchia, o scala dei bisogni di Maslow, prevede in ordine di priorità, i bisogni:
- fisiologici, cibo, respiro, …
- di sicurezza, stabilità, dipendenza, libertà da paura, …
- amore, affetto, …
- stima, successo, prestigio, …
- autorealizzazione, ricerca della stato ottimale.
Questa gerarchia di bisogni si caratterizza per:
- una progressività continua tra il polo dei bisogni fisiologici e quelli di autorealizzazione;
- una scala di prorità;
- una scala di imperativitià, un bisogno più alto è meno importante.
- un criterio di precedenza dei bisogni più bassi.
I bisogni spingono alla motivazione ed essa all’azione rivolta a soddisfarli. La motivazione originata dai bisogni primari genera uno stato di mancanza reattiva. La motivazione originata dai bisogni secondari genera uno stato di tensione proattiva.

